La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)
maledette. - - Noi giuriamo la pace! - Gualdo esclamò, elevando la mano. Si udì un mormorìo di assenso e venticinque destre si alzàrono. - E chi la
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comando e tu devi obedire. - Comandi? - entrò a chièdere Gualdo sardonicamente - comandi a chi? - A lei ... a tè ... - fe' il Letterato, sbilurciando
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invisa patria, e, ora, il più intenso sospiro. E, a chi, ùltimo accorso, impallidendo ristava, era detto, come Aronne si fosse recato alla nave e come
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. Ciascuno a suo senno. Chi non vuol stare con mè, chi non mi vuole per capo ... peggio per lui! si pigli ciò che gli tocca, e ... vada. Ampia è la
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; stàvano, chi in piedi in una èbete immobilità, chi a terra accosciato, le palme alla faccia; tutti affranti da un viaggio lunghìssimo col non sequente
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Fortuna non mi seguì, ma una orrìbile vita, in cui la pena seminava altra pena, mi apprese, che folle è combàttere contro chi tiene dalla sua ... il cielo
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scienza, non hanno se non nuovi conforti alla poesìa, frèmiti e onde, i quali, in chi naque inaccessìbile al sentimento, non sveglierànnosi mai, nè per
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, aggricciando e gemendo: - Ah sapessi chi sono! - Quello che io amo! - esclamò la fanciulla, riaviticchiàndosi a lui. - Non toccarmi! - egli oppose
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mesi e mesi in quelli angusti cervelli, irrompèvano ora alle labbra, vi si stipàvano per sprigionarsi, pugnando a chi primo, e a vicenda impedèndosi. E
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faci, che illuminàvano i visi di Aronne, di Erminio, di Gualdo ... La ragazzina lasciò la mano di Mario, e corse dal babbo. Chi avrebbe potuto mascherar